Il pozzo
Provincia : Udine | Carta CTR : 087034 Pozzuolo del Friuli |
Coordinate geografiche UTM ED1950 : 45°59’15,51” 13°11’49,16” |
Coordinate piane GAUS-BOAGA : 5095181 2380286 |
Quota ingresso : 67 m s.l.m. | Profondità 27,4 metri |
Sviluppo planimetrico 17,3 metri | Sviluppo spaziale 44,3 metri |
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Il pozzo risulta essere stato restaurato più volte tra la fine del 1800 e la metà del 1900 . a questo periodo è riconducibile la cementificazione dei primi 16 metri di profondità . Troviamo poi 8 metri di dislivello scavati nel conglomerato riconducibili all’epoca più antica aventi un diametro medio di 80 cm , sino a sfociare in una cavità naturale formata da due stanzette di dimensione analoga , divise da un basso passaggio , ancora percorse da un rivolo d’acqua . In prossimità della sorgente , si apre una fessura meandriforme avente un’altezza di 4 metri , ed una larghezza iniziale di 15 centimetri .Una spaccatura simile , ma di dimensioni ancora più contenute , si trova in corrispondenza dell’assorbimento terminale del flusso idrico . Sotto la verticale del pozzo , sommerso da una decina di centimetri d’acqua , si trova un anello di pietra avente un diametro interno di 1,4 metri ed una larghezza della cornice di 28 centimetri . L’acqua resa torbida dal nostro passaggio , ha impedito la verifica accurata del sistema costruttivo e del materiale utilizzato . E’ certo che la struttura è formata da ciotoli di conglomerato , ma non abbiamo potuto verificare se si tratti di un’opera ottenuta con amalgama di questi a cemento , o se sia stata scavata nello strato roccioso di base. L’anello sporge mediamente 15 centimetri , dal materiale lapideo staccatosi dalla volta o trasportato dal flusso idrico . Lo scopo evidente , è quello di mantenere costante il pescaggio dell’acqua dall’esterno.
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Le sue origini risultano un po’ confuse. L’attribuzione della sua costituzione varia da autore ad autore, c’è chi lo fa risalire all’età barbarica (Jacopo Valvasone di Maniago) e precisamente ad opera dei Longobardi; il Cortinovis addirittura agli Etruschi. La più verosimile, anche se non provata, è quella della costruzione da parte dei Romani. Il Tellini scrive: “…mi venne poi raccontato, che al tempo della dominazione francese, un generale dell’esercito napoleonico ricordandosi di aver letto un certo libro, ricorda che il pozzo di Pozzuolo fu scavato dai soldati di Cesare”. Si fece calare e scoprì a metà dalla gola un lapide che ora si può leggere riprodotta sul puteale: CAESAR. OB. AQUAR. INOP. MILIT. SUIS FEC. PUTEOLENS REPAR. MDCCCLXII
(Iscrizione incisa alla data del riatto - 1862)
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